lunedì 13 luglio 2009

The others


Sono le 5 e mezza di un sabato pomeriggio e io vado a spasso con mio figlio. Siamo nelle vicinanze di un grande negozio di divani. Divani, divani, sì avete letto bene. Ne parlo male da mesi su questo blog ma continuo a desiderare di comprarne.
Arriviamo lì nei pressi e su una scalinata a una dozzina di metri dall'ingresso del negozio c'è questo tizio. E' seduto sui gradini e a vederlo da dove mi trovo sembra uno che non sta molto bene. E' un marocchino, forse algerino, insomma arabo. E' seduto accanto a un secchio pieno di fiori e si dondola avanti e indietro. O almeno così mi pare.
Non mi piace, questo marocchino che si dondola avanti e indietro sui gradini col suo secchio di rose non mi piace. Lui si dondola e io penso, devo fare il giro largo. Lui si dondola. Giro largo. Lui si. Io giro. Dondola. Largo. Lui si dondola, si dondola, si dondola. Io giro largo, giro largo, largo, largoooo!
Guardo meglio. Fa un movimento con le mani. Chiude gli occhi. E' concentrato.
Sta pregando.
Io tengo mio figlio alla larga come se fossimo di fronte a un'esplosione nucleare e questo signore, con una compostezza e una dignità che non ho mai visto in nessuno della mia nazionalità o della mia religione sta pregando. E' chiaro che non ha nessuna intenzione di gettarsi a terra e fare proprio la cosa come andrebbe fatta. Ettecredo. Già solo così una come me ha fatto uno scarto di 40 metri. Però lui prega. E io sorrido nella sua direzione e facendolo mi sento un'idiota.
E subito mi ricordo di un altro momento come questo, un'altra epifania.
Sto passando per una via del centro, forse in auto, forse in autobus. C'è un semaforo e faccio in tempo ad assistere alla scena di un ragazzo sudamericano che esce da una tabaccheria con un gratta-e-vinci in mano.
Guarda il biglietto, estrae lentamente una moneta dalla tasca e comincia a grattare, con gli occhi chiusi strizzati, come se davvero si aspettasse di vincere la cifrona, chessò, diecimila euro, magari ventimila, e cambiar vita. Non ho sostato abbastanza a lungo per vedere come gli sia andata, ma voi che pensate?
Loro sono tra noi. Sta a noi decidere cosa vogliamo vedere.

Foto: Flickr

mercoledì 8 luglio 2009

Aiuto, ci è rimasta solo la Chiesa!


A difendere la decenza dentro e fuori dalle Istituzioni, a mobilitarsi in difesa degli immigrati, dei popoli che muoiono di fame, delle persone in difficoltà, a mettere un freno allo schifo cui assistiamo in queste settimane chi c'è?
La sinistra? No!
L'estrema sinistra? No!
Il Pd (che non so come derubricare in quanto sinistra ormai non è manco più)? No!
Ci sono loro, i cari, vecchi, antipatici, doppiogiochisti. I preti.
Sono loro che dalle colonne dei loro giornali fanno richiami alla moralità, loro che dai balconi da cui si affacciano lanciano appelli affinché in Italia non vengano rimesse proprio pari pari le leggi razziali. Insomma tocca trovarsi d'accordo e quasi fare il tifo per i preti.
Anche se sappiamo cosa accade purtroppo nei retrobottega di molte parrocchie, anche se siamo consapevoli che gli immigrati sono ormai gli unici a riempire le loro chiese e quindi in pratica si tratta di difesa del proprio bacino d'utenza. Ci ritroviamo a dar ragione ai vescovi, ad ascoltare, per una volta senza metter su un ghigno cinico, persino Papa-Ratzinger. Che qualcuno, magari proprio Dio, ci aiuti.
D'Alema di certo non lo farà.

E per chi ha voglia di dire la sua su questo schifo di legge anti-immigrati vi segnalo questo sito. Una goccia nel mare? Beh, il mare è fatto di gocce mi pare...