mercoledì 19 maggio 2010

Che ne è stato dell'acqua?


Ve lo ricordate quando l'acqua che si beveva era quella del rubinetto, che il papà ci metteva l'idrolitina dentro, tanto per darle un sapore, e ogni volta che si stappava faceva ffffzzzzffzzz?
Ve lo ricordate quando si faceva ginnastica al pomeriggio e poi si correva nel bagno della palestra e ci si attaccava al rubinetto per bere a più non posso?
Ve lo ricordare quando l'acqua minerale era una cosa che arrivava a casa in cestelli da 6 bottiglie di vetro e la portava l'omino una volta a settimana?
Ve lo ricordate quando l'acqua serviva per dissetarsi?

Bei tempi, gli stessi in cui si mangiava per fame, si faceva sport per divertirsi e si andava ai giardinetti per scambiarsi le figu.
Ora non è più così. Mio figlio fa la raccolta dei mondiali, ma l'idea di fare "ce l'ho, ce l'ho, manca" con bambini estranei al parco non lo sfiora nemmeno. Le doppie gliele scambia il papà in ufficio con un collega che fa la raccolta (proprio lui a quanto pare, non suo figlio).
Lo sport è una corvée che ha il solo scopo di abbattere la ciccia, oppure raggiungere o mantenere una magrezza da lager, che fa tendenza.
Il cibo è stato per gli anni Zero ciò che l'Lsd è stato per gli anni '70: niente di naturale, né nella sua assunzione, né nel come ci fa sentire dopo. Ma di certo i fricchettoni negli anni '70 si calavano gli acidi con meno sensi di colpa di quelli che assalgono noi in una qualunque pausa pranzo.

E ora veniamo all'acqua. Okay, quella del rubinetto di casa vostra fa schifo e siete costretti a comprare quella in bottiglia? Conosco il problema, ero appena tornata al rubinetto quando ho cambiato casa, ma qui non ho l'allacciamento con l'acquedotto e allora mi tocca camallarmi quella minerale. Ero ansiosa di risolvere al più presto il problema e tornare finalmente a consumare l'acqua di tutti quando mi sono resa conto che sarei pazza a rinunciare al nettare di eterna bellezza e gioventù contenuto nelle bottiglie di plastica del supermercato.
Tutto era cominciato qualche anno fa nel modo più banale possibile: una pubblicità di una minerale vantava i benefici dell'acqua di quel marchio, ricordandoci che faceva fare tanta "plin plin". A parte l'orrida scelta di parole (non so voi, ma io non conosco nessuno che usi quest'eufemismo per definire la pipì), non c'era proprio niente di nuovo nel messaggio primigenio: bere fa fare pipì. Uh, davvero? Fermate le rotative!
Poi sono arrivate la leggerezza, l'estrema povertà di sodio, e poi direttamente la bellezza. Capito? Bevi acqua XY per la bellezza. E per l'altezza non si può fare niente? Contro i capelli bianchi? Non ci sarebbe una minerale che cura i calli?

L'apoteosi si raggiunge però con l'ultima pubblicità dell'acqua Vitasnella. Una bella ragazza, e per bella intendo rachitica, come vanno ora, invece di ammazzarsi di palestra per tenersi in forma si alza dal letto, si spara una bottiglietta d'acqua seduta immobile sul sellino di una bici, ma è come se pedalasse davvero e infatti sta magra magra come un'acciuga seccata al sole. Con una sua coscia mi ci potrei fare uno stuzzicadenti. Ma come fa? Semplice: l'acqua Vistasnella è il tuo personal trainer. Cioè se te la bevi è come se andassi ai lavori forzati in una beauty farm nazista per un anno. Credo si siano dimenticati di aggiungere che il portentoso risultato la fanciulla lo ottiene bevendo solo acqua Vitasnella, in una dieta pane e acqua a cui però qualcuno deve aver tolto il pane.



Una postilla necessaria: avete firmato per il Referendum sull'Acqua pubblica?

Foto: Flickr

lunedì 10 maggio 2010

Dolore fisico, dolore fisico


Ma quand'è che la morte è diventata intrattenimento? Da quando la tortura è un passatempo come un altro?

Sono le nove e mezza di una sera di metà settimana. Mio figlio dorme già, mio marito non è ancora rientrato dall'ufficio. Faccio un pigro zapping di convenienza sui canali Sky. Vedo finire una puntata di Sex & the City che non avevo mai visto (incredibile!), poi cambio su uno di quei canali tipo Sky Crime e mi becco la fine di Criminal Minds. Il protagonista ha una faccia rassicurante. Ci metto un attimo per capire che si tratta del Greg della sit-com Dharma & Greg. Prendo atto che tra una serie e l'altra devono essere passati almeno quindici anni e che il tempo non è stato clemente con la faccia di quest'uomo.

Sono ancora lì che valuto le sue borse sotto gli occhi quando realizzo che l'episodio che sto guardando tratta della scomparsa di una serie di bambini rapiti e tenuti prigionieri per anni da una coppia di squilibrati e poi arsi vivi in una fornace dell'impresa di pompe funebri appartenente alla donna della coppia, che li fa fuori goduriosa sotto gli occhi dei ragazzini superstiti, consci che presto faranno la stessa fine.
Sono incredula mentre sotto i miei occhi si svolge il tragico epilogo, nel quale per fortuna un paio di anime alla fine si salvano. Ettecredo che il povero Greg c'ha due borse così, lui 'sta roba se la vede a ogni puntata.

Cambio canale e plano su Comedy Central. Non mi aspetto battute da premio Nobel, ma nemmeno che il programma di stanca satira sia interrotto dal trailer di un film horror le cui uniche scene che intravvedo, prima di riuscire finalmente a trovare il telecomando giusto per cambiare canale, ritraggono corpi a stento viventi legati a lettini da tortura con delle catene intorno al collo e figure demoniache che vi si avventano sopra emettendo urla agghiaccianti.

Cambio ancora e su Foxlife, la patria di Grey's Anatomy e Private Practice, due serie in cui di morti se ne vedono parecchie, ma temperate da trame solitamente solide e storie d'amore quasi sempre coinvolgenti, ecco che arriva il trailer di Dexter. Non ne ho mai vista una puntata, ma l'idea che un vasto pubblico possa guardare il protagonista torturare e uccidere delle persone (per quanto si tratti sicuramente di orrendi, incalliti criminali), mi risulta incomprensibile. Il fatto che poi il personaggio debba sembrare ironico (nel trailer sta tagliando a pezzi un cattivone mentre la moglie lo chiama per spedirlo in farmacia a comprare la medicina per il loro dolce bebè), mi risulta non solo alienante ma profondamente sbagliato.

Non sono un giudice imparziale: all'epoca non ho potuto guardare Pulp Fiction, ho dovuto togliere il dvd a metà film perché per i miei gusti il lato pulp sopravanzava il lato fiction di svariate lunghezze. Sono una mammoletta, d'accordo, ma credo che tutta questa violenza atroce, normalizzata dal passaggio in tv a ore in cui un ragazzino delle elementari appena più grande di mio figlio potrebbe trovarsi tranquillamente davanti al video, non possa che creare dei mostri.

Così come le ragazze nude che ballano a gambe aperte nei quiz pre-serali, e praticamente in qualunque altra trasmissione di intrattenimento e non, fanno credere ai ragazzi che quella lì è solo roba e che se la vuoi te la puoi prendere, così penso che pestare a sangue un compagno che ti sta sulle scatole o torturare un barbone in gruppo siano abiezioni rese più "normali" dall'averlo visto fare mille volte in tv.

E poi si raggiunge il culmine con l'ennesimo reality: Trapianti. Ora, francamente, abbiamo dovuto vedere mandrie di coatti nullafacenti massaggiarsi e fare bagni termali al Grande Fratello, poi è stata la volta degli aspiranti tutto: cantanti, attori, ballerini. In seguito sono arrivate le cose della vita: la tata che mette in riga i bambini, le istruzioni per l'uso degli adolescenti, le coppie che si scambiano per scoprire quanto è meglio il proprio partner e infine ci hanno voluto a tutti i costi propinare il parto in diretta, con mamme che spingono, papà che piangono e tutto il circo Togni di accompagnamento. Adesso che il pubblico è assuefatto, ha visto di tutto, non si stupisce più di niente, e si guarda finti corpi squartati in televisione a ogni ora del giorno, ci vuole un'emozione più forte. Gente vera che sta per morire, aspetta un trapianto, finalmente arriva un organo (segno che qualcun altro è schiattato) e glielo mettono. Ma perché la gente non spegne la tv e se ne va a passare la serata direttamente al Pronto Soccorso, così fa prima?

E perché quei cretini del Moige invece di berciare come comari da vicoli per evitare che Raidue trasmetta il bacio gay di Brokeback Mountain non si danno una mossa per proteggere i bambini da quello che davvero può nuocergli: non uomini che si amano tra loro, ma uomini che ne trucidano altri provando nel farlo un grande piacere.

Foto: Flickr.