mercoledì 24 novembre 2010

In vendita


Quali sono stati i tempi d'oro di Hollywood? Non questi di certo. Quando io ero ragazzina e pagavo bei soldini per comprarmi brutte riviste con bei poster di attori fighi, questi stessi attori fighi poi non te li ritrovavi come piazzisti in casa, a tentar di venderti di tutto, dal detersivo al caffè. Quelle eran cose che i divi facevano in Giappone e siccome non c'era internet non se ne sapeva quasi nulla.

Adesso son tutti qui in Italia ad arrotondare. Vediamo un po', c'è Uma Thurman, cioè Uma Thurman, capito?, una delle donne più belle del mondo, una delle attrici più affermate, o almeno così credevo, che adesso di lavoro fa l'autista per l'Alfa Romeo nella pubblicità della Giulietta. Che tra l'altro è una macchina che ci si domanda chi se la compri.

Poi c'è Madonna, che non contenta degli stramilioni di bigliardoni che si è fatta con i dischi, ed avendo si vede esaurito rapidamente la vena di scrittrice di libri per bambini (chissà la Rowling com'era preoccupata), adesso vende abiti per Dolce & Gabbana. E' sui loro cartelloni travestita da casalinga terrona sexy un po' sciatta, che pulisce casa con secchio e straccio e compra galline vive al mercato con il reggiseno che spunta dalla vestina da nonna. Ora dico, decidetevi, come deve essere 'sta povera donna: sexy, elegante, trasandata, porca, povera o ricca? Perché se è povera e sciatta le do io una dritta per un banco del mercato di piazza Palermo che vende ottime pezze a cinque euro, una per l'altra.

La Julia Roberts non era l'attrice più pagata di tutti i tempi? Senz'altro lo è stata, guadagnando in un mese "buono", uno a caso degli ultimi 20 anni direi, somme che la maggior parte di noi non accantonerebbe in tre generazioni, mandando a lavorare anche i nonni e i figli sopra i 3 anni. Eppure eccotela lì, proprio come Sharon Stone e Demi Moore, a far pubblicità a un fondotinta miracoloso, che te lo metti e diventi come lei. Anche volendo darle l'attenuante che lo faccia per vanità e non per soldi, c'è lo stesso da domandarsi se sia etico.
"Andiamo Julia, lascia il posto a qualche modella bielorussa di 16 anni, truccata da quarantenne per sembrare una trentenne che dimostra 25 anni. Non sovvertire il giusto ordine delle cose solo perché hai una crisi di mezza età e ti mancano i soldi del deposito per comprarti l'isolotto in Oceania".

Su Monica Bellucci non mi pronuncio. In fondo ha cominciato facendo la modella e, viste le performance cinematografiche, era solo giusto che tornasse a fare quello. Ora però gli occhi in fronte ce li abbiamo tutti, e per convincerci che il sedere della bruna che fa la pubblicità del Martini Gold (turna Dolce & Gabbana) sia quello di Monica ci vorrebbe proprio una lobotomia.

Comunque qualcuno spieghi a Dolce & Gabbana che esistono donne anche nelle città del nord, e che anche se qui gli uomini non ci guardano ruminando stuzzicadenti in canottiera, non è che ci sentiamo meno avvenenti.

Infine c'è lui, il divone per eccellenza, bello, bravo, impegnato. Brizzolato con stile, ironico, scapolo d'oro. Devo dirvi che mi fa un certo effetto vedere George Clooney vendere capsule per macchinette del caffè, un po' come all'epoca provai una morsa di tristezza alla vista di Kevin Costner che esortava le signore di mezza età a comprare scarpe col plantare anatomico: "Venitei a caminarei in una Vallei Verdei". Gesù! Ma lì almeno si capiva che era per soldi: dopo Waterworld niente è stato più come prima per Kevin.

George invece infila un film dietro l'altro, un successo dietro l'altro, una bionda, una rossa e una mora dietro l'altra in continui spiedini di femmine eternamente trentenni. Eppure si abbassa a venderci capsule, alzando sardonico il sopracciglio come solo lui sa fare, e così facendo ci vende se stesso, il suo essere cool, ci vende il fatto stesso di fare la pubblicità come un elemento di estrema, paradossale superiorità. "Sono così cool che posso fare la pubblicità di 'sta roba e renderla cool, senza diventare uno sfigato agli occhi di quelle a cui devo venderla", sembra dire.

E invece a me viene da pensare che questo sia l'emblema della fine di Hollywood. Forse non si fanno più i soldi fitti di un tempo, forse è il peer-to-peer ad aver ridotto George e Julia sul lastrico. Forse è colpa nostra se Madonna è costretta a fare la casalinga porca e stracciona per mantenere il conto in banca sopra la soglia minima della decenza. Allora vi prego, facciamoci tutti un esame di coscienza e la prossima volta che stiamo per cliccare sul pulsante "Download" pensiamo a come sarebbe triste ritrovarci un giorno ad aprire la porta a Brad e Angelina e a dovergliela chiudere in faccia dicendo: "No grazie, non ci serve niente".








(Una delle immagini della campagna di D&G).


Foto: Flickr.

4 commenti:

Leonaltro ha detto...

Ottimo pezzo, però lamento l'assenza del link alla foto di Madonna, porca e stracciona (notare l'importanza fondamentale della virgola).

invia20 ha detto...

Un vero attore fa l'attore a 360 gradi. Ai tempi di Carosello Alberto Lupo e Mina facevano le pubblicità. Gigi D'Alessio va a cantare ai matrimoni. Semplicemente lavorano. Non mi sembra un abbassarsi quando si tratta di una scrittura per una parte, lunga o corta che sia. Di marchette comunque sono pieni i film. Pacchetti di Malboro, le auto, la bottiglia sul tavolo con l'etichetta bene in vista...in quelle immagini gli attori sono come i giornalisti "indipendenti". Certo che se Nespresso dicesse di usare le loro capsule di alluminio che sono riciclabili rispetto a quelle montagne di capsule di plastica che non capisco come siano ammesse, magari potrebbe anche risparmiarsi il cachet di Clooney.

Gloria Photos ha detto...

...ti segnalo che mi pare di avere intravisto la Roberts pure nel Paradiso della caffeina di Bonolis/Laurenti...

marta ha detto...

Lo so, un paio di giorni dopo la pubblicazione di questo post. E la lista potrebbe proseguire...