giovedì 12 marzo 2009

Ci stiamo sbagliando ragazzi

E' l'Italia vera quella dei ventenni che picchiano il disabile gay in piazza a Pordenone? E' la stessa del bullismo a scuola, una sua naturale evoluzione? O quella dei vigili di Parma che pestano il ragazzo nero prima ancora di chiedergli come si chiama? E' la stessa dei magistrati che nel dubbio sbattono in galera i romeni, e magari ce li lasciano anche quando è chiaro che non sono stati loro a stuprare la ragazzina?
Perché siamo il paese di Povia, dove il gay è meglio ex, dove il nero è sempre uno spacciatore, il romeno un delinquente? E' ancora un retaggio del fascismo questo non riuscire a tollerare e includere le differenze?

Andiamo verso un futuro sempre più multietnico e siamo tra i meno pronti a questo destino in Europa. "Abbiamo abbastanza stupratori, non possiamo permetterci di farne arrivare altri dalla Romania". Questa è la destra moderata che parla, quella che non si arma di spranghe ma che ancora crede che ognuno dovrebbe restare dove è nato, così saremmo tutti più contenti. Quando però il nonno diventa incontinente, la signora ecuadoriana, che si veste attillata e parla ad alta voce sull'autobus, e ha un marito che si ubriaca e poi fa a bottigliate con altri connazionali, beh, quella diventa a un tratto tollerabile.

Fa comodo smollare agli immigrati le responsabilità della maggior parte dei reati. Se poi gli immigrati non sono manco extra-comunitari, ma arrivano da un paese dal quale l'ingresso è libero, allora è ancora meglio. Il Governo non può essere tacciato di inefficienza per averli fatti entrare e gli italiani hanno la stupenda occasione per sentirsi migliori di qualcuno. E per averne paura.
Chi viene in Italia deve rispettare le nostre leggi. Certo, è un principio difficile da applicare in un paese Governato da uno che ha fatto la sua fortuna aggirandole o infrangendole e ora passa il tempo a cambiarle perché gli stanno un po' strette. Però è così: bisogna far rispettare le leggi. Anche perché quando è un italiano a infrangerle (e ce n'è a mazzi, non ce lo dimentichiamo, dagli stupratori agli assassini, dai ladri ai corrotti non ci manca proprio nulla), dove lo rimpatriamo?

I gay. Mioddio ma che cavolo ci sarà di così incomprensibile, ripugnante e fastidioso? Vanno bene nei telefilm come macchiette divertenti, ma non in giro per la nostra città. Eppure vivono e lavorano, pagano le tasse e tra i delinquenti sono una categoria largamente sotto-rappresentata. Dovremmo tenerceli stretti, no?

Diamo il potere alle donne: loro sono stranamente assai poco inclini a pestare la gente, romeni, disabili, gay o extracomunitari che siano, e hanno sicuramente provato su di sé una qualche forma di discriminazione e anche più di una. Direi che è il tentativo che non abbiamo ancora fatto per provare a trasformarci in un paese normale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

all'elenco di questi casi sporadici mancano Amanda Knox e Rudy Guedè. Di questi delinquenti ne abbiamo abbastanza a casa nostra(Franzoni, Olindo e Rosa, Bilancia, Erica e Omar) possiamo lasciare a casa loro quelli che non ci dobbiamo cuccare per forza?