venerdì 1 febbraio 2008

I fatti degli altri

Il social networking può dare assuefazione. Io avevo la scusa di doverlo fare per lavoro, ed in effetti, come già sapete, è stato un lavoro estenuante. Però una volta fatto lo sforzo di iscrivermi a una dozzina di siti diversi, e passando comunque un sacco di ore al computer e su internet, ogni tanto la tentazione di buttare l'occhio c'è. Vi ho già detto di quei programmi che promettono di unificare i vari mondi e tenere tutto sott'occhio in un unico gesto. Beh, hanno bisogno di essere perfezionati. Quello che non fa mai cilecca, invece, è Spokeo, un lettore di social network che mi ha fatto molto pensare.
In pratica uno si iscrive e poi, come avviene in tanti altri siti il cui scopo è trovare i propri ammicci online, scarica l'intera rubrica dei contatti della posta e aspetta. Quello che compare nella colonna sinistra della pagina è l'elenco delle persone che, tra i propri contatti, sono risultate iscritte a qualcuno dei social network monitorati da Spokeo. Di tutte si può vedere il profilo pubblico sui vari My Space, Twitter, Hi5 (ma non su Facebook, mannaggia: ho già scritto per lamentarmi!). Ma c'è di meglio/peggio: è possibile visualizzare le attività pubbliche svolte da queste persone. Ovvero se Pino ha postato delle foto su PicasaWeb che lo ritraggono in mutande e non ha pensato di renderle private ("tanto chi vuoi che ci capiti?"), io le vedo. E a volte non è un bel vedere, ve l'assicuro... Il sito dà la possibilità all'utente di contattare i propri amici per invitarli su Spokeo e renderli perciò consapevoli che stiamo monitorando le loro attività pubbliche. Io non l'ho fatto. Lo metto nella lista dei propositi del 2009.
C'è una lezione da trarre da tutto ciò? Ricordarsi che quello che è pubblico può ben presto divenire materiale privato sull'hard disk di qualcuno a cui abbiamo spedito una mail tre anni fa. Meditate gente.
(Foto: Reuters)

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